Sciamanesimo

Il volo dello sciamano

La ricerca di Tessari Venosta si è da tempo orientata a rivestire il fenomeno artistico di una prospettiva globale nel senso che  l’opera per lui è prima di tutto memoria dell’“origine”. In tale direzione si è dunque sviluppata una sua concezione che apre nuove frontiere alla stessa antropologia del “sacro”. L’attenzione dell’artista verso riti e simboli della mitologia nordica, delle sue corrispondenze con le antiche religioni indoeuropee, attraverso queste, la sua ricerca di un rapporto tra arte e sacralità, sono aspetti che appartengono in tutto all’orizzonte filosofico contemporaneo; orizzonte segnato dal vuoto, che si spalanca sulla nostalgia degli dei che hanno abbandonato la terra e sull’attesa del loro ritorno. Su questa soglia si colloca Tessari. E l’artista si fa sciamano.

 


AD PERTICAS

“Quel luogo si chiama ‘Alle pertiche’  perché una volta lì c’erano delle pertiche conficcate nel terreno, secondo un uso longobardo, e per questa ragione: se uno moriva da qualche parte, in guerra o in qualsiasi altro modo, i suoi parenti piantavano fra i loro sepolcri una pertica sulla cui sommità poi mettevano una colomba di legno rivolta verso il luogo in cui il loro caro era morto. Ciò per sapere da che parte risposasse.”

Paolo Diacono   Historia Langobardorum